Zinzani P, et al. J Clin Oncol 2019; 37: 3081–3089
Abstract
Full text
Nivolumab combinato con brentuximab vedotin nei pazienti affetti da linfoma a grandi cellule B primitivo mediastinico recidivante/refrattario: risultati di efficacia e sicurezza dello studio CheckMate 436 di fase 2

Introduzione

Il linfoma a cellule B primitivo del mediastino (PMBL) rappresenta un’entità rara caratterizzata da una natura aggressiva e una particolare prognosi infausta nei pazienti con malattia in recidiva o refrattaria (R/R). PMBL è caratterizzato dall'alta espressione del ligando programmed death (PD)-1 e dall'espressione variabile di CD30. Nivolumab, un inibitore del checkpoint immunitario PD-1, e brentuximab vedotin (BV), un anticorpo coniugato farmaco anti-CD30, potrebbero pertanto avere attività sinergica nel PMBL nel contesto della malattia R/R.

Pazienti e metodi

La coorte di espansione dello studio CheckMate 436 di fase 1/2 in aperto ha incluso pazienti con PMBL R/R istologicamente confermato che avessero ricevuto in precedenza o chemioterapia ad alte dosi con supporto di cellule staminali o almeno due linee precedenti di chemioterapia, se non idonei per trapianto di cellule ematopoietiche autologhe. Lo schema di terapia prevedeva nivolumab (240 mg per via endovenosa) e brentuximab vedotin (1,8 mg/kg per via endovenosa) ogni tre settimane fino alla progressione della malattia o tossicità inaccettabile. Gli obiettivi primari erano il tasso di risposta obiettiva (ORR) valutato dallo sperimentatore secondo i criteri di Lugano 2014 e valutazione della tossicità.

Risultati

Trenta pazienti con PMBL sono stati trattati e sono risultati valutabili. A un follow-up mediano di 11,1 mesi, la risposta globale oggettiva (ORR) (IC al 95%) era del 73% (dal 54% all'88%), con una percentuale di remissione completa del 37% secondo la valutazione degli sperimentatori e ORR del 70% (dal 51% all'85%), con un tasso di risposta metabolica completo del 43% secondo la revisione indipendente (Figura 1). Non sono state raggiunte la durata mediana della risposta, la sopravvivenza libera da progressione mediana e la sopravvivenza globale mediana. Undici pazienti responsivi al trattamento sperimentale hanno avuto un consolidamento con trapianto autologo (n=5) o allogenico (n=6). Eventi avversi correlati al trattamento sono stati riportati in 25 pazienti (83%). Sedici pazienti (53%) hanno presentato eventi avversi correlati al trattamento di grado 3-4; i più comuni erano neutropenia (n=9), trombocitopenia (n=3) e neuropatia periferica (n=3). Non ci sono stati decessi correlati al trattamento.

Conclusioni

Gli Autori concludono che nei pazienti con PMBL R/R, la combinazione di nivolumab-brentuximab vedotin rappresenta un'opzione promettente, con alta attività antitumorale e un profilo di sicurezza gestibile.