Kremyanskaya M, et al. N Engl J Med 2024; 390: 723–735
Abstract
Full-text
Rusfertide nella policitemia vera: riduzione dell’ematocrito con il farmaco mimetico dell’epcidina

Introduzione

Rusfertide è un peptide iniettabile in grado di mimare l’azione dell’epcidina, limitando la disponibilità di ferro per l’eritropoiesi. La policitemia vera è una neoplasia mieloproliferativa cronica caratterizzata da eritrocitosi. Nello studio internazionale di fase 2 REVIVE, pubblicato sul New England Journal of Medicine, gli autori hanno valutato la sicurezza e l’efficacia di rusfertide nei pazienti con policitemia vera flebotomia-dipendente, ottenendo interessanti risultati.

Metodi

Nella prima parte dello studio REVIVE, della durata di 28 settimane e finalizzata al dose-finding e alla valutazione dell’efficacia, sono stati arruolati 70 pazienti che hanno ricevuto settimanalmente rusfertide sottocute a dosi comprese tra 10 e 120 mg. La dose di farmaco era stata titolata per mantenere un ematocrito <45%. Nella seconda parte dello studio, a partire dalla ventinovesima settimana, 59 pazienti sono stati assegnati con rapporto 1:1 al mantenimento della terapia con rusfertide o all’assunzione di placebo per 12 settimane. L'endpoint primario di efficacia è stato il tasso di risposta, definita come controllo dell'ematocrito (<45%), assenza di salassi e completamento del trattamento nella seconda parte. Lo studio ha valutato i sintomi dei pazienti utilizzando come strumento una versione modificata del Myeloproliferative Neoplasm Symptom Assessment Form (MPN-SAF).

Risultati

Dei 70 pazienti arruolati nella prima parte dello studio, 59 sono stati assegnati a ricevere rusfertide (30 pazienti) o placebo (29 pazienti) nella seconda parte. Il numero medio stimato (± standard deviation, DS) di salassi/anno nelle 28 settimane antecedenti la prima dose di rusfertide è stato di 8,7±2,9 e di 0,6±1,0 durante la prima parte dello studio, con una differenza stimata di 8,1 salassi all'anno in corso di trattamento. L’ematocrito massimo medio è stato del 44,5±2,2% durante la prima parte rispetto al 50,0±5,8% durante le 28 settimane precedenti la prima dose di rusfertide. Durante la seconda parte, è stata osservata una risposta nel 60% dei pazienti che hanno ricevuto rusfertide rispetto al 17% di quelli che hanno ricevuto placebo (p=0,002). Rusfertide ha determinato una riduzione anche di quei sintomi associati alla policitemia vera come la fatica, le difficoltà di concentrazione, il prurito e l’inattività fisica dovuta all’accumulo di ferro nei tessuti valutati mediante MPN-SAF. Durante la prima e la seconda parte, si sono verificati eventi avversi di grado 3 nel 13% dei pazienti e nessuno dei pazienti ha avuto un evento di grado 4 o 5. Le reazioni nel sito di iniezione sono state comuni, prevalentemente di grado 1 o 2, confermando un buon profilo di tollerabilità per rusfertide.

Conclusioni

Nei pazienti con policitemia vera, il trattamento con rusfertide durante il periodo di dose-finding di 28 settimane ha determinato riduzione dell’ematocrito (<45%) e della necessità di salassoterapia. Il vantaggio clinico è stato mantenuto da una percentuale maggiore di pazienti nel gruppo rusfertide rispetto al gruppo placebo durante il periodo randomizzato di 12 settimane. (Finanziato da Protagonist Therapeutics; REVIVE ClinicalTrials.gov numero NCT04057040).