Wilson WH, et al. Blood 2014; 124: 1563–1569
Abstract
Full text
Studio prospettico sul linfoma mediastinico della zona grigia

Introduzione 

I linfomi a cellule B con interessamento del mediastino si presentano tipicamente in pazienti giovani. Sia il linfoma di Hodgkin a sclerosi nodulare (NSHL) sia il linfoma diffuso a grandi cellule primitivo del mediastino (PMBL) sono delle forme frequenti, al contrario il linfoma mediastinico della zona grigia (MGZL) è un’entità rara con caratteristiche anatomopatologiche a ponte tra NSHL e PMBL. La non chiara bio-patologia di questo linfoma ha portato e porta ancora oggi un’incertezza riguardo le caratteristiche cliniche e la miglior strategia terapeutica per questo tipo di linfoma. 

Pazienti e metodi 

Gli Autori hanno condotto uno studio prospettico in pazienti con MGZL in prima linea sull’utilizzo dello schema infusionale con dosi aggiustate di etoposide, doxorubicina, ciclofosfamide, vincristina, prednisone e rituximab (DA-EPOCH-R: rituximab 375 mg/m2 g 1, doxorubicina 10 mg/m2 al giorno, etoposide 50 mg/m2 al giorno e vincristina 0,4 mg/m2 al giorno; infusione continua nei giorni 1, 2, 3 e 4 (96 ore totali); ciclofosfamide 750 mg/m2 infusione di 30 minuti al giorno 5 e prednisone 120 mg/m2 suddiviso in due dosi giornaliere nei giorni 1–5 con il supporto di filgrastim 300 mg dal giorno 6 fino a ottenimento di una conta di neutrofili di 5000/mL dal nadir. Gli aggiustamenti di dose, con incremento del 20%, venivano basati sulla conta dei neutrofili al nadir, attraverso il monitoraggio dell’emocromo eseguito due volte alla settimana. Gli Autori hanno cercato di identificare dei biomarcatori (positività per CD15 e presenza di cellule dendritiche) (Figura 1) che potessero essere utilizzati come indice predittivo dell’outcome e li hanno confrontati con le caratteristiche cliniche e biologiche dei pazienti con PMBL. Questo studio è registrato su ClinicalTrials.gov, numero NCT00001337.

Risultati 

In un periodo di tempo compreso tra il novembre 1999 e il febbraio 2013 24 pazienti affetti da MGZL sono stati arruolati prospetticamente in uno studio con DA-EPOCH-R presso il National Cancer Institute. L’età mediana dei pazienti arruolati era di 33 anni (range 14–59), il 46% dei pazienti presentava un bulky mediastinico ≥10 cm. A un follow-up mediano di 59 mesi, la sopravvivenza libera da eventi e la sopravvivenza globale erano rispettivamente del 62 e del 74%, inferiori a quelle riportate nei pazienti con PMBL trattati con lo stesso schema di terapia (Figura 2). La conta in numero assoluto di linfociti nel sangue venoso periferico, la presenza di cellule dendritiche nella massa tumorale e l’espressione di CD15 in aggiunta alla morfologia tumorale sono risultati essere dei biomarcatori con un impatto sull’outcome nei pazienti con MGZL.

Conclusioni

Gli Autori concludono che i pazienti con MGZL hanno un outcome peggiore rispetto a quelli con PMBL, sono più spesso di sesso maschile, esprimono il CD15, hanno una bassa espressione di CD20. In questo setting di pazienti lo schema DA-EPOCH-R senza aggiunta di radioterapia si è dimostrato efficace.