Numero speciale di "Impact Factor News” n° 1 - Aprile 2017
Obiettivi
In questo studio gli Autori hanno voluto stabilire il valore della determinazione della malattia minima residua (MRD) in correlazione alla risposta clinica al trattamento nei pazienti affetti da BLLC in accordo ai criteri di risposta del Workshop internazionale sulla leucemia linfatica cronica (CLL) del 2008.
Pazienti e metodi
Gli autori hanno analizzato la PFS e la OS di 554 pazienti di due studi randomizzati del GCSG (CLL8: fludarabina e ciclofosfamide (FC) versus FC-rituximab; e CLL10: FC-rituximab versus bendamustina-rituximab) correlandole sia alla determinazione della MRD in citofluorimetria su sangue venoso periferico, con una soglia di 1024, sia alla risposta clinica. In un secondo momento è stato poi analizzato il valore prognostico di parametri differenti che definivano in particolare la risposta parziale.
Risultati
Pazienti con MRD-negativa e remissione completa (CR), pazienti con MRD-negativa e remissione parziale (PR), pazienti con MRD-positiva con CR e MRD-positiva con PR hanno ottenuto una PFS mediana dalla data di fine trattamento di 61, 54, 35 e 21 mesi, rispettivamente. La PFS dei pazienti con MRD-negativa + CR e MRD-negativa + PR non differiva in modo statisticamente significativo; mentre vi era una differenza statisticamente significativa con una PFS più lunga nei pazienti con MRD-negativa + PR rispetto a quelli con MRD-positiva ma in CR (p=0,048). Lo stesso per quelli con MRD-positiva + CR rispetto a quelli con MRD-positiva + PR (p=0,002).
Paragonati ai pazienti con MRD-negativa + CR, solo i pazienti con MRD-positiva + PR presentavano una sopravvivenza globale significativamente inferiore (non raggiunta versus 72 mesi; p=0,001), mentre non vi erano differenze significative tra pazienti con MRD-negativa e PR e pazienti con MRD-positiva e CR (p=0,612 e p=0,853, rispettivamente).
I pazienti con MRD-negativa + PR che presentavano una splenomegalia residua avevano una PFS simile (63 mesi) a quella dei pazienti con MRD-negativa + CR (61 mesi; p=0,354), al contrario pazienti con MRD-negativa + PR con persistenza di adenomegalie presentavano una PFS statisticamente inferiore (31 mesi; p=0,001).
Conclusioni
Gli Autori concludono che la determinazione della MRD migliora la predittività della PFS sia nei pazienti che ottengono una remissione parziale sia in quelli che ne ottengono una completa. Questo supporta la sua applicazione in tutti i pazienti che rispondono al trattamento. Gli Autori asseriscono inoltre che, a differenza di quanto accade per i pazienti con persistenza di adenomegalie, in quelli che ottengono una remissione parziale ma con MRD-negativa la persistenza di splenomegalia non ha impatto sull’outcome.