Numero speciale di "Impact Factor News” n° 1 - Aprile 2017
Si tratta di lavoro di metanalisi su 13 trial clinici prospettici randomizzati, con applicazione di strumenti statistici complessi che affermano il ruolo della valutazione della risposta al trattamento a 30 mesi (ossia al termine della terapia di prima linea comprendente il mantenimento) con PET.
La CR30, in parallelo alla POD24 (vedere lavoro Casulo riportato nel primo numero del 2015), rappresenta uno strumento prezioso che potrà essere utilizzato nei trial clinici con nuovi farmaci, per stratificare con più accuratezza e in tempi più celeri i casi, permettendo di selezionare terapie sempre più ad hoc per il singolo paziente.
Obiettivi
Il linfoma follicolare (FL) è un tumore indolente con svariate opzioni terapeutiche ma che raramente risultano essere curative. Nel contesto del trattamento di prima linea l’endpoint dei trial clinici è stato identificato con la sopravvivenza libera da progressione (PFS), ma questa, per essere valutata, richiede follow-up mediani di circa 7 anni. Nell’era dei farmaci biologici e di terapie di nuova generazione è necessario identificare nuovi endpoints surrogati di efficacia sulla sopravvivenza. L’obiettivo di questo studio è stato quello di confermare formalmente l’efficacia della remissione completa a 30 mesi dall’inizio della terapia di induzione (CR30) come potenziale endpoint surrogato di PFS nei pazienti affetti da FL in terapia di prima linea.
Pazienti e metodi
Gli Autori hanno analizzato i dati dei pazienti inseriti in 13 trial multicentrici randomizzati di terapia di prima linea, comprendenti una fase di induzione e una di mantenimento, pubblicati dopo il 1990 e con dati sufficienti a valutare se la CR30 potesse predire gli effetti sulla PFS. Dal punto di vista statistico la correlazione tra CR30 odds ratio con la PFS hazard ratio è stata valutata sia con modelli di regressione lineare sia con modelli di copula bivariata (R2WLS, R2Copula). I criteri necessari per la significatività della definizione di surrogato richiedevano o R2WLS o R2Copula ≥ 0,80, con un X inferiore al 95% CI 0,60.
Risultati
Nello studio sono stati analizzati dati di 3837 pazienti provenienti da 8 studi di induzione e 5 studi di terapia di mantenimento, tutti multicentrici randomizzati. Il valore soglia per poter garantire l’efficacia del surrogato è stato raggiunto con un R2WLS di 0,88 (95% CI, 0,77–0,96) e un R2Copula di 0,86 (95% CI, 0,72–1,00). Multiple analisi supplementari hanno quindi confermato la solidità dei dati ottenuti. Una percentuale di miglioramento minimo assoluto pari a 11 nel CR30 da un tasso di controllo pari del 50% del predetto, corrisponde a un effetto statisticamente significativo del trattamento sulla PFS (hazard ratio, 0,69).
Conclusioni
Gli Autori concludono che questa analisi su trial prospettici randomizzati multicentrici di prima linea dimostra come la CR30 sia un surrogato della PFS in prima linea. L’utilizzo di questo strumento può quindi permettere di sviluppare approcci terapeutici con nuovi farmaci biologici testandone l’efficacia in tempi più celeri rispetto ai necessari per valutare la PFS in questo setting di pazienti.