Numero speciale di "Impact Factor News” n° 1 - Aprile 2017
Etienne e colleghi hanno pubblicato i dati finali dello studio STIM1 che, con oltre sei anni di follow-up, conferma che imatinib può essere sospeso in sicurezza nei pazienti affetti da leucemia mieloide cronica con malattia minima residua (MDR) non rilevabile confermata per due anni.
Metodi
In questo studio, prospettico e policentrico, imatinib è stato sospeso in 100 pazienti affetti da CML in terapia con imatinib da almeno tre anni e in risposta molecolare profonda duratura (MDR non rilevabile per due anni).
Dopo la sospensione il follow-up molecolare è stato effettuato nel primo anno a cadenza mensile, nel secondo anno a cadenza bimestrale e, a seguire, ogni tre mesi.
Si considerava recidiva molecolare (MR) la positività del trascritto BCR-ABL mediante RT-PCR confermato in una seconda analisi che evidenziasse l’incremento di un logaritmo rispetto alla precedente o la perdita della risposta molecolare maggiore in un singolo campione.
Risultati
Il follow-up mediano dall’interruzione di imatinib è stato di 77 mesi (range 9–95 mesi). La recidiva molecolare si è verificata in 61 pazienti, la maggior parte degli eventi è stato osservato nei primi sei mesi dopo la sospensione (mediana 2,5, range 1–22 mesi). Un paziente con MRD negativa è deceduto dopo 10 mesi. La sopravvivenza libera da recidiva molecolare a 6 mesi e a 60 mesi è stata rispettivamente del 43% (IC al 95%, da 33% a 52%) e del 38% (IC al 95%, da 29% a 47%). La terapia con inibitori delle tirosin chinasi (TKI) è stata reintrodotta in 57 dei 61 pazienti in recidiva molecolare confermata (55 imatinib e 1 dasatinib) dopo un tempo mediano di 2,1 mesi dalla recidiva (range 0,7–15,6 mesi). Dei quattro pazienti rimanenti: tre hanno rifiutato la terapia, uno è stato in cura per un'altra neoplasia.
Cinquantacinque dei 57 pazienti ritrattati hanno nuovamente ottenuto una MDR negativa dopo un tempo mediano di 4,3 mesi (da 1 a 16 mesi).
All’ultimo follow-up 57 pazienti erano vivi e 43 erano ancora in terapia con TKI, 9 erano in follow-up dopo una seconda sospensione dopo conseguimento di negatività della MRD, 4 sono deceduti per cause non correlate alla LMC.
Tra i 39 pazienti che non hanno avuto la recidiva molecolare dopo la sospensione di imatinib, 16 erano in remissione molecolare persistente e 23 avevano un rapporto BCR-ABL senza perdita della risposta molecolare maggiore.
Nell’analisi multivariata le caratteristiche della popolazione indentificate come predittive di una recidiva molecolare sono state: il punteggio dell’indice Sokal alto e la durata del trattamento con imatinib inferiore a 54 mesi prima della sospensione (p = 0.001 per entrambi).
Conclusioni
Lo studio STIM1 ha dimostrato che imatinib può essere sospeso con sicurezza nei pazienti con risposta molecolare profonda, le recidive molecolari sono gestibili con la reintroduzione della terapia con TKI.