Numero speciale di "Impact Factor News” n° 1 - Aprile 2018
Obiettivi
L’obiettivo di questo lavoro è stato di sviluppare uno score prognostico per pazienti affetti da mielofibrosi primitiva con età ≤70 anni candidati a trapianto allogenico, integrando dati clinici citogenetici e di biologia molecolare.
Pazienti e metodi
Lo studio ha incluso 805 pazienti affetti da mielofibrosi primitiva con età ≤70 anni reclutati in multipli centri ematologici italiani e presso la Mayo Clinic (Rochester, MN), che hanno permesso di creare due coorti di pazienti da cui attingere i dati e da cui ricavare due gruppi confronto. Un modello di multivariabili Cox è stato utilizzato per selezionare 22 variabili su tutte quelle selezionate che hanno dimostrato di poter essere predittive di sopravvivenza globale per l’intera popolazione in esame. Quindi è stato creato un modello prognostico integrato con modelli clinici e citogenetici con e senza informazione di citogenetica e biologia molecolare (MIPSS70-plus) o (MIPSS70).
Risultati
L’analisi multivariata ha permesso di identificare i seguenti fattori di rischio per la sopravvivenza globale: emoglobina 100 g/L; leucociti 25 x 109/L, piastrine 100 x109/L, blasti circolanti 2%, fibrosi midollare di grado 2, sintomi costituzionali, assenza della mutazione CALR tipo 1, presenza di mutazioni ad alto rischio (esempio, ASXL1, EZH2, SRSF2, IDH1/2), e presenza di ≥2 di mutazioni ad alto rischio (Tabella 1).
Gli sperimentatori hanno quindi costruito il modello MIPSS70 a tre categorie di rischio per la sopravvivenza globale. Basso rischio (95%) che corrisponde a una mediana di sopravvivenza di 27,7 anni (95% CI, 22–34 anni). Rischio intermedio (70%) che corrisponde a una mediana di sopravvivenza di 7,1 anni (95% CI, 6,2–8,1 anni), alto rischio (29%) che corrisponde a una mediana di sopravvivenza di 2,3 anni (95% CI, 1,9–2,7 anni).
Nel modello MIPSS70-plus, nel quale gli sperimentatori hanno incluso i dati di citogenetica, sono state delineate 4 categorie di rischio con una sopravvivenza globale a 5 anni del 91% nella classe a basso rischio, del 66% in quella a rischio intermedio (hazard ratio, HR: 3,2; 95% CI, 1,9–5,2), del 42% nella classe ad alto rischio (HR: 6,4; 95% CI, 4,1–10,0) e del 7% nel gruppo ad altissimo rischio (HR: 17,0; 95% CI, 9,8–29,2). Entrambi i modelli hanno mantenuto l’efficacia nella stratificazione anche includendo i pazienti più anziani nell’analisi (Tabella 2).
Conclusioni
Il trapianto allogenico rappresenta l’unica terapia curativa per i pazienti affetti da mielofibrosi primitiva che presentano un’aspettativa di vita inferiore a 5 anni. La mortalità correlata a trapianto rappresenta un limite sensibile all’attuazione di questa procedura terapeutica. L’applicazione di score come il Sorror è molto importante per la selezione dei pazienti. Con questo lavoro gli Autori hanno voluto identificare degli ulteriori strumenti per la selezione dei pazienti. MIPSS70 e MIPSS70-plus forniscono sistemi complementari di stratificazione del rischio per i pazienti affetti da mielofibrosi primitive sottoposti a trapianto allogenico e integrano dati clinici citogenetici e di mutazioni rilevanti per la prognosi.