Numero speciale di "Impact Factor News” n° 4 - Ottobre 2022
Introduzione
Mosunetuzumab è un anticorpo bispecifico diretto contro CD20/CD3 che coinvolge le cellule T, sviluppato per il trattamento del linfoma follicolare (FL) recidivato o refrattario (r/r). In uno studio di fase I, mosunetuzumab ha dimostrato di essere ben tollerato e attivo in pazienti con linfoma a cellule B r/r. In questo studio, ancora in corso e di cui vengono riportati i dati preliminari, gli autori hanno voluto testare la sicurezza e l'attività antitumorale di mosunetuzumab a durata fissa in pazienti con istotipo follicolare, recidivati o refrattari ad almeno due linee precedenti di trattamento.
Metodi
Gli sperimentatori hanno condotto uno studio di fase II a braccio singolo, multicentrico, in 49 centri in sette Paesi (Australia, Canada, Germania, Corea del Sud, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti). Tutti i pazienti avevano età pari o superiore a 18 anni con linfoma follicolare istologicamente confermato (grado 1–3a) e Eastern Cooperative Oncology Group performance status (ECOG PS) pari a 0–1. I pazienti presentavano una malattia in recidiva o refrattaria ad almeno due precedenti linee di trattamento, inclusa una terapia con anti-CD20 e un agente alchilante. Mosunetuzumab è stato somministrato, per via endovenosa, in cicli di 21 giorni con dosaggio graduale di: 1 mg al ciclo 1 al giorno 1, 2 mg al ciclo 1 al giorno 8, 60 mg al ciclo 1 al giorno 15 e al ciclo 2 al giorno 1, e 30 mg al giorno 1 del ciclo 3 e successivi. I pazienti con una risposta completa hanno completato il trattamento dopo il ciclo 8, mentre i pazienti con una risposta parziale o una malattia stabile hanno continuato il trattamento per un massimo di 17 cicli. L'endpoint primario era il tasso di risposta completa, valutato come migliore risposta dal comitato di revisione indipendente (IRC) in tutti i pazienti arruolati. L'analisi di efficacia primaria ha confrontato il tasso di risposta completa osservato, valutato dall'IRC, con un tasso di risposta completa del controllo storico pari al 14% in una popolazione di pazienti simile che riceveva copanlisib, un pan-inibitore delle fosfatidilinositolo-3 chinasi (PI3K) di classe I. La sicurezza è stata valutata in tutti i pazienti arruolati. Questo studio è registrato con il numero identificativo NCT02500407 ed è in corso.
Risultati
Tra il 2 maggio 2019 e il 25 settembre 2020, sono stati arruolati 90 pazienti. Alla data di cut-off dei dati (27 agosto 2021), il follow-up mediano era di 18,3 mesi (interquartile range, IQR 13,8–23,3). Secondo la valutazione dell’IRC, una risposta completa è stata registrata in 54 pazienti (60,0%, confidence interval CI 95%: 49,1–70,2). Il tasso di risposta completa osservato è stato significativamente superiore al tasso di risposta completa del controllo storico con copanlisib del 14% (p <0,0001), raggiungendo così l'endpoint primario dello studio. La sindrome da rilascio di citochine è stato l'evento avverso più comune (40 [44%] su 90 pazienti), prevalentemente di grado 1 (23 [26%] su 90) e di grado 2 (15 [17%] su 90) e principalmente limitato al ciclo 1. Gli eventi avversi di grado 3-4 più comuni sono stati neutropenia o diminuzione della conta dei neutrofili (24 [27%] su 90 pazienti), ipofosfatemia (15 [17%]), iperglicemia (7 [8%]) e anemia (7[8%]). Eventi avversi gravi si sono verificati in 42 (47%) su 90 pazienti. Non si sono verificati eventi avversi di grado 5, ossia fatali, correlati al trattamento.
Conclusioni
Mosunetuzumab a durata fissa ha un profilo di sicurezza favorevole e induce alti tassi di remissione completa, consentendo la potenziale somministrazione in regime ambulatoriale in pazienti con linfoma follicolare r/r dopo due o più linee di trattamento. Mosunetuzumab ha ricevuto la sua prima approvazione (condizionata) il 3 giugno 2022 nell'Unione Europea (UE) per il trattamento del linfoma follicolare r/r negli adulti che hanno ricevuto almeno due precedenti terapie sistemiche.