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aprile 2024 Articolo precedente Articolo successivo
Friedberg JW, et al. Blood 2024; 143: 786–795
Abstract
Brentuximab vedotin in combinazione con dacarbazina o con nivolumab nella terapia di prima linea dei pazienti anziani non candidabili alla chemioterapia convenzionale

Introduzione

I pazienti anziani con linfoma di Hodgkin classico in stadio avanzato (cHL) hanno un outcome peggiore rispetto ai pazienti più giovani, potenzialmente a causa di comorbilità e fragilità. Nella ricerca di regimi alternativi alla chemioterapia convenzionale in questo setting di pazienti, la combinazione di brentuximab vedotin (BV) con dacarbazina (BV-DTIC) o con nivolumab (BV-nivolumab) ha dimostrato efficacia e tollerabilità, rispettivamente, nelle parti B e C del trial SGN35-027, i cui risultati finali sono stati pubblicati su Blood.

Metodi

Lo studio SGN35-015 (NCT01716806) di fase 2, aperto, ha testato BV in monoterapia o in combinazione con altri agenti nel trattamento del cHL in prima linea. Le parti B e D dello studio hanno incluso esclusivamente pazienti di età ≥60 anni con cHL di nuova diagnosi, confermato istologicamente, non idonei alla chemioterapia di combinazione convenzionale e con Eastern Cooperative Oncology Group performance status (ECOG PS) pari a ≤3 (parte B) o ≤2 (parte D). I pazienti arruolati nella parte B hanno ricevuto in prima linea BV (1,8 mg/kg) con DTIC (375 mg/m2 -parte B) mentre i pazienti arruolati nella parte D sono stati trattati con BV (1,8 mg/kg) e nivolumab (3mg/kg -parte D), per un massimo di 16 cicli. Nelle parti B e D, rispettivamente, il 50 e il 38% dei pazienti ha presentato  ≥3 comorbilità generali o ≥1 comorbilità significativa.

Risultati

Dei 22 pazienti trattati con BV-DTIC, la maggior parte erano maschi (73%) con malattia in stadio III/IV (73%) e con un’età media di 69 anni (intervallo 62–88). In questo gruppo, il 95% ha ottenuto una risposta obiettiva e il 64% una risposta completa (CR). Con un follow-up mediano di 63,6 mesi, la durata mediana della risposta (mDOR) è stata di 46 mesi. La sopravvivenza mediana libera da progressione (mPFS) è stata di 47,2 mesi; la sopravvivenza globale mediana (mOS) non è stata raggiunta (Figura 1A).

Risultati di PFS

Dei 21 pazienti trattati con BV-nivolumab, la maggior parte erano di sesso maschile (71%) con malattia in stadio III/IV (77%) e con un’età mediana di 72 anni (intervallo 60–88 anni). Con BV-nivolumab, l’86% dei pazienti ha ottenuto una risposta obiettiva e il 67% una CR. Con 51,6 mesi di follow-up mediano, mDOR, mPFS e mOS non sono state raggiunte (Figura 1B). Dieci pazienti (45%) con BV-DTIC e 16 pazienti (76%) con BV-nivolumab hanno manifestato eventi avversi di grado ≥3. Con BV-DTIC, la neuropatia periferica sensoriale (NP; 27%) e la neutropenia (9%) sono state più comuni mentre con BV-nivolumab sono stati riscontrati aumento della lipasi (24%), NP motoria (19%) e NP sensoriale (19%).

Conclusioni

Con i limiti di uno studio di fase 2, non randomizzato, in questo sottogruppo di pazienti normalmente sottorappresentati dai trial clinici per età avanzata e criteri di fragilità, i risultati dello studio dimostrano la sicurezza e la promettente efficacia delle combinazioni BV-DTIC e BV-nivolumab come terapie di prima linea alternative alla chemioterapia convenzionale iniziale. Questo studio è stato registrato su ClinicalTrials.gov come NCT01716806.

 

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Impact factor news: ISSN 2611-0067 (Online)
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