Introduzione
Molti adulti con leucemia linfoblastica acuta a precursori delle cellule B (B-ALL) vanno incontro a una ricaduta nonostante abbiano ottenuto una remissione completa con malattia residua misurabile (MRD) negativa con la chemioterapia di combinazione. Nel trial E1910 è stato valutato l’impatto dell'aggiunta del bispecific T-cell engager (BiTe) blinatumomab, già approvato per il trattamento della B-ALL recidivante/refrattaria (R/R) e MRD-positiva, alla terapia di consolidamento nei pazienti in prima remissione MRD-negativa.
Metodi
Nello studio di fase 3 sono stati randomizzati pazienti di età compresa tra 30 e 70 anni affetti da B-ALL negativa per BCR::ABL1 e in remissione MRD-negativa a ricevere 4 cicli di blinatumomab in aggiunta a 4 cicli di chemioterapia di consolidamento o a ricevere solo 4 cicli di chemioterapia di consolidamento. L'endpoint primario è stata la sopravvivenza globale (OS), mentre la sopravvivenza libera da recidiva (RFS) è stata un endpoint secondario.
Risultati
Il comitato di monitoraggio dei dati e della sicurezza ha esaminato i risultati della terza analisi ad interim sull'efficacia e ha raccomandato che venissero riportati. La remissione completa, con o senza recupero ematologico completo, si osservava in 395 dei 488 pazienti arruolati (81%). I 224 pazienti con stato MRD-negativo erano stati randomizzati con rapporto 1:1 nei due bracci. Le caratteristiche dei pazienti erano bilanciate tra i gruppi. Dopo un follow-up mediano di 43 mesi, si osservava un vantaggio riguardo all’OS nel gruppo trattato con blinatumomab rispetto al gruppo trattato con sola chemioterapia. Dopo tre anni, l'85% di coloro che avevano ricevuto blinatumomab erano ancora in vita, rispetto al 68% di coloro che non l'avevano ricevuto (hazard ratio, HR: 0,41; confidence interval [CI] 95%: 0,23–0,73; p=0,002) (Figura 1).
La maggior parte dei pazienti era libera da recidive: l'80% nel gruppo trattato con blinatumomab e il 64% tra coloro che avevano ricevuto solo la chemioterapia (HR per recidiva o morte: 0,53; CI 95%: 0,32–0,87) (Figura 2A). Nel gruppo di pazienti trattati con blinatumomab + chemioterapia gli effetti collaterali neurologici erano più comuni, con un tasso del 23% rispetto al 5% con la sola chemioterapia (Figura 2B).
Per quanto riguarda i decessi, erano 17 nel braccio blinatumomab + chemioterapia: 8 per recidiva e 9 per cause non legate alla recidiva, principalmente a causa di infezioni. C’erano 40 decessi nel braccio con sola chemioterapia: 31 per recidiva e 7 per cause non legate alla recidiva, anche in questo caso principalmente a causa di infezioni.
Conclusioni
Lo studio dimostra che aggiungere blinatumomab alla chemioterapia di consolidamento riduce il rischio di recidive e migliora la loro sopravvivenza. In base ai nostri risultati, questo approccio potrebbe proporsi come nuovo standard di cura per i pazienti con B-ALL che ottengono una remissione MRD-negativa dopo la chemioterapia iniziale.