Numero speciale di "Impact Factor News” n° 1 - Aprile 2018
Introduzione
Regimi di trattamento chemo-free con associazione di ibrutinib in monoterapia e di lenalidomide e rituximab in combinazione hanno dimostrato un’elevata attività nei pazienti affetti da linfoma mantellare (MCL) recidivati/refrattari. In questo lavoro gli Autori hanno ipotizzato che l’associazione delle tre molecole potesse potenziarne l’efficacia rispetto ai dati precedentemente pubblicati con le stesse molecole utilizzate in monosomministrazione.
Pazienti e metodi
In questo studio multicentrico aperto a braccio singolo di fase II sono stati arruolati pazienti con età ≥18 anni con MCL recidivato/refrattario che avessero ricevuto almeno una linea di terapia, con performance status compreso tra 0–3 (Eastern Cooperative Oncology Group, ECOG) e almeno una lesione misurabile, che rispondessero ai criteri clinici e laboratoristici noti per gli studi di fase II. Il trattamento è stato diviso in due parti: una fase di induzione composta da 12 cicli di 28 giorni con tutte e tre le molecole e una fase di mantenimento con ibrutinib e rituximab (durata del ciclo 56 giorni), somministrato fino a progressione o tossicità inaccettabile. Nella fase A di induzione i pazienti hanno ricevuto rituximab per via endovenosa alla dose standard di 375 mg/m2) o per via sottocutanea alla FLAT-dose di 1400 mg una volta alla settimana per il primo ciclo, quindi ogni otto settimane. Ibrutinib è stato somministrato oralmente alla dose standard di 560 mg al giorno ogni giorno del ciclo mentre lenalidomide è stata somministrata oralmente alla dose giornaliera di 15 mg dai giorni 1–21 di ogni ciclo.
L’obiettivo primario dello studio è stato il rate di risposte globali assegnato alla popolazione in intention-to-treat secondo i criteri di Lugano 2014. L’analisi di sicurezza dello studio ha compreso tutti i pazienti che avessero ricevuto il trattamento indipendentemente dai criteri di eleggibilità e dalla durata del trattamento. Lo studio è ancora in corso ma è ormai vicino alla conclusione dell’arruolamento ed è registrato su ClinicalTrials.gov, numero NCT02460276.
Risultati
Tra il 30 aprile 2015 e il primo giugno 2016, gli sperimentatori hanno arruolato 50 pazienti con MCL recidivato/refrattario in differenti centri di Svezia, Finlandia, Norvegia e Danimarca.
Al follow-up mediano di 17,8 mesi (IQR 14,7–20,9), 38 pazienti (76%, 95% CI 63–86) hanno ottenuto un rate di risposte globali che includeva: 28 remissioni complete (56%, 42–69) e 10 risposte parziali (20%, 11–33). Gli eventi avversi più frequenti di grado 3–4 sono stati la neutropenia (in 19 [38%] dei 50 pazienti), infezioni (in 11 [22%] pazienti), e tossicità cutanea (in 7 [14%] pazienti).
Ci sono state 3 morti legate al trattamento durante lo studio: due sepsi e un evento embolico.
Conclusioni
Gli Autori concludono che i risultati ottenuti da questo studio pongono l’evidenza preliminare di una maggior efficacia della tripletta in questo gruppo di pazienti e pongono quindi i presupposti per una conferma nel contesto di uno studio di fase III prospettico.