Numero speciale di "Impact Factor News” n° 1 - Aprile 2021
Introduzione
La tomografia a emissione di positroni con 18F-fluorodesossiglucosio (18F-FDG-PET) è attualmente la tecnica di imaging standard per definire la risposta al trattamento in termini di malattia minima residua (MRD) al di fuori del midollo osseo (BM) nei pazienti affetti da mieloma multiplo (MM). Tuttavia, non esiste ancora una standardizzazione dei criteri di valutazione della 18F-FDG-PET per definirne la positività o negatività. Sul Journal of Clinical Oncology sono stati pubblicati i risultati dello studio condotto da Zamagni et al. con l’obiettivo di standardizzare i criteri di risposta metabolica completa della 18F-FDG-PET nei pazienti sottoposti a terapia. L’analisi è stata condotta su un sottogruppo di pazienti con MM di nuova diagnosi, eleggibili al trapianto, arruolati in due studi europei indipendenti di fase III (IFM/DFCI2009 e EMN02/HO95).
Metodi
Nello studio sono stati valutati 228 pazienti, mantenuti in osservazione per un intervallo di tempo mediano di 62,9 mesi. In base al disegno dello studio, sono state ottenute scansioni 18F-FDG-PET al basale e prima di iniziare il mantenimento (pre-mantenimento, PM). Per descrivere l'assorbimento dell’FDG si è fatto ricorso al sistema di punteggio a cinque punti di Deauville (Deauville score, DS). Gli autori hanno valutato l’assorbimento del BM (BM score, BMS) e delle lesioni focali (FL) (FL score, FS). A posteriori è stata effettuata un’analisi univariata e multivariata per valutare l’impatto della risposta 18F-FDG-PET sugli esiti clinici.
Risultati
Prima di iniziare il trattamento, il 78% dei pazienti aveva lesioni focali (extramidollari nell’11%), l'80% delle quali presentava un FS ≥4. Tutti i pazienti avevano una captazione diffusa del BM (35,5%, con BMS ≥4). Alla rivalutazione eseguita prima del mantenimento il 31% dei pazienti aveva FL rilevabili visivamente (extramidollari nel 2%), il 24 e il 67,7% delle quali con un FS di 3 e ≥4, rispettivamente. Al PM, il 98% dei pazienti presentava una captazione midollare residua diffusa, che era significativamente inferiore rispetto al basale (principalmente BMS 2 e 3; BMS ≥4 nell’8,7% dei pazienti). In entrambe le analisi uni e multivariata, il conseguimento di FS e BMS <4 prima del mantenimento si associava a un prolungamento sia della progression-free survival (PFS) sia dell’overall survival (OS: hazard ratio, HR 0,6 e 0,47, rispettivamente; PFS: HR 0,36 e 0,24, rispettivamente) (Figura 1).
Conclusioni
Sulla base dei risultati dello studio, un assorbimento di FDG inferiore al background epatico nelle FL e nel BM dopo la terapia è un fattore predittivo indipendente di miglioramento dell’outcome in termini sia di PFS sia di OS. La valutazione delle PET mediante il DS viene proposta come potenziale criterio standardizzato di risposta metabolica completa alla PET nei pazienti con MM (Tabella 1).