Numero speciale di "Impact Factor News” n° 1 - Aprile 2023
Introduzione
La chemioimmunoterapia per i pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL) di nuova diagnosi è sostanzialmente invariata da decenni. Sia i modelli preclinici sia i dati clinici suggeriscono che la combinazione di lenalidomide e ibrutinib potrebbe avere una sinergia nel DLBCL, in particolare nel sottogruppo a cellule B non del centro germinale.
Metodi
In questo studio di fase II a singolo braccio, sono stati arruolati 60 pazienti con DLBCL di nuova diagnosi candidati a ricevere rituximab, lenalidomide e ibrutinib (RLI), con l'aggiunta sequenziale di chemioterapia (numero identificativo: NCT02636322). I pazienti sono stati trattati con rituximab 375 mg/m2 per via endovenosa una volta al giorno 1, lenalidomide 25 mg una volta al giorno nei giorni 1–10 e ibrutinib 560 mg una volta al giorno continuativamente per ogni ciclo di 21 giorni. Dopo due cicli, la chemioterapia standard è stata aggiunta alla RLI per altri sei cicli. Gli endpoints primari erano il tasso di risposta globale (ORR) dopo due cicli di sola RLI e il tasso di risposta completa dopo il completamento della RLI con chemioterapia. Nei campioni valutabili sono stati eseguiti i test del DNA tumorale circolante e DLBCL-90.
Risultati
L'età media era di 63,5 anni (intervallo 29–83 anni) con il 28% di età pari o superiore a 70 anni. Di questa popolazione, il 42% veniva classificato ad alto rischio secondo l’International Prognostic Index (IPI)-revised score e il 62% era doppio espressore delle proteine MYC e BCL2. L'ORR dopo due cicli di RLI era pari all’86,2% e il tasso di risposta completa alla fine della chemioterapia RLI era pari al 94,5%. Con un follow-up mediano di 31 mesi, la sopravvivenza libera da progressione e la sopravvivenza globale erano rispettivamente del 91,3 e del 96,6% a due anni.
Conclusioni
Gli autori concludono che lo Smart Start è il primo studio, a loro conoscenza, a trattare il DLBCL di nuova diagnosi con una combinazione terapeutica mirata, prima della chemioterapia. L'RLI ha prodotto un'ORR elevata e l'RLI con la chemioterapia ha prodotto risposte durature. Ciò stabilisce un potenziale per lo sviluppo di terapie di prima linea per DLBCL biologicamente guidate e non citotossiche.