Numero speciale di "Impact Factor News” n° 3 - Ottobre 2015
Il trattamento standard dei linfomi di Hodgkin recidivati refrattari (LH rec/ref) prevede una terapia di salvataggio seguita da un consolidamento ad alte dosi con supporto di cellule staminali autologhe (ASCT). Questa strategia consente di curare circa il 50% dei pazienti. Brentuximab vedotin è un anticorpo monoclonale anti-CD30 coniugato all’agente anti-microtubulare monometilauristatina E (MMAE). Sono stati pubblicati i dati dello studio di fase III Aethera condotto per valutare l’efficacia di brentuximab vedotin come mantenimento dopo l’ASCT.
Metodi
Lo studio di fase III, multicentrico, ha randomizzato in doppio cieco pazienti affetti da LH rec/ref a rischio di recidiva per la presenza di almeno un fattore di rischio di progressione, a ricevere dopo ASCT 16 cicli di brentuximab vedotin al dosaggio di 1,8 mg/kg ogni 3 settimane a partire da 30–45 giorni dopo il trapianto. Al gruppo di controllo veniva somministrato un placebo.
I pazienti venivano stratificati alla randomizzazione in base alla miglior risposta alla terapia di salvataggio (CR vs PR vs SD), allo stato di refrattari, recidivati entro 12 mesi o oltre 12 mesi dal trattamento di prima linea.
Lo studio è stato disegnato per valutare il potenziale di brentuximab vedotin dopo ASCT nel prolungare la progression-free survival (PFS) dal momento della randomizzazione. Gli endpoints secondari dello studio erano la sopravvivenza globale (OS), la sicurezza e la tollerabilità del trattamento.
Risultati
Tra aprile 2010 e settembre 2012 sono stati arruolati 329 pazienti, 165 nel gruppo di trattamento e 164 nel braccio di controllo. Lo studio ha dimostrato un aumento statisticamente significativo della PFS nei pazienti trattati con brentuximab rispetto al gruppo di controllo (hazard ratio HR 0,59 CI 95% 0,4–0,81; p = 0,0013). La PFS mediana era di 42,9 mesi nel braccio brentuximab verso 24,1 mesi nel braccio placebo. L’incremento della PFS si confermava in tutte le categorie di rischio (Figura 1).
Gli eventi avversi più frequenti nel braccio con brentuximab sono stati: neuropatia periferica sensitiva (56% nel braccio brentuximab verso 16% nel braccio placebo), neutropenia (35 vs 12%). Al momento dell’analisi dei dati 28 pazienti (17%) erano deceduti nel gruppo brentuximab verso 16% nel gruppo placebo.
Conclusioni
Il consolidamento precoce con brentuximab dopo ASCT migliora la PFS nei pazienti affetti da LH rec/ref ad alto rischio di recidiva. Gli Autori suggeriscono che questa strategia di consolidamento rappresenta un’importante e innovativa opzione per migliorare la prognosi post-trapianto.