Numero speciale di "Impact Factor News” n° 4 - Ottobre 2018
Introduzione
La leucemia acuta mieloide (LAM) con la mutazione allelica di NPM1 è stata identificata come una forma di leucemia a sé stante rispetto alle altre forme de novo e nella revisione della classificazione internazionale (WHO - World Health Organization classification) effettuata e pubblicata nel 2016 è stata descritta come entità separata associata a una prognosi favorevole. Nonostante siano stati già effettuati studi volti a valutare NPM1 in un modello binario, si conosce ancora poco sul significato della carica allelica mutata determinata alla diagnosi, così come non sono ancora stati ampiamente indagati gli effetti delle co-mutazioni (differenti da FLT3).
Metodi
In questo lavoro di tipo retrospettivo gli Autori hanno utilizzato dati di sequenziamento genico che avevano come marcatore NPM1-mutato di 109 pazienti con diagnosi di LAM de novo per valutare il potenziale significato della frequenza della variante allelica (VAF) di NPM1, le co-mutazioni e i parametri clinici con particolare riferimento ai dati di sopravvivenza.
Risultati
L’analisi dei dati genetici correlata a quelli clinici ha portato gli sperimentatori a osservare che l’alta frequenza della variante allelica (VAF) di NPM1 mutato (più alto di un quartile) correlava con una ridotta sopravvivenza globale (mediana 12,1 mesi versus mediana non raggiunta; p <0,0001), così come per la sopravvivenza libera da eventi (mediana 7,5 versus 65,44 mesi; p <0,0001) paragonata agli altri casi di NPM1-mutato (Figura 1).
Sia nell’analisi univariata sia in quella multivariata, l’alta frequenza della variante allelica (VAF) di NPM1 mutato ha dimostrato inoltre di correlare in modo prognosticamente sfavorevole anche nel subset di pazienti avviati a consolidamento con trapianto allogenico in prima remissione (p=0,0004) e nei pazienti con co-mutazione di DNMT3A (p <0,0001).
Conclusioni
Gli Autori concludono che la LAM con la mutazione allelica di NPM1, pur rimanendo una forma a sé stante di leucemia a buona prognosi, presenta una variabilità prognostica dipendente dalla quantità relativa dell’espressione dell’allele mutato nei pazienti con forme de novo.