Numero speciale di "Impact Factor News” n° 4 - Ottobre 2021
Introduzione
La trombocitopenia immune (ITP) è una rara malattia autoimmune con associato rischio di sanguinamento e fatigue. Il trattamento di prima linea raccomandato è basato sulla somministrazione di glucocorticoidi ad alte dosi, ma le risposte sono variabili e i tassi di ricaduta sono alti. La risposta non prevedibile, unitamente agli effetti collaterali correlati alla terapia steroidea, lasciano spazio alla ricerca di un miglioramento dello standard di cura. Gli sforzi recenti per aumentare l’efficacia del trattamento sono basati sull’utilizzo di terapie di associazione. Il micofenolato mofetile agisce contro i linfociti T e B autoreattivi ed è efficace nell’ITP refrattaria, compresi i pazienti refrattari ai glucocorticoidi. Da qui l’ipotesi che il micofenolato in associazione con un glucocorticoide possa essere un trattamento di prima linea più efficace rispetto a un regime contenente solo glucocorticoide nei pazienti con ITP. Ipotesi testata dallo studio di fase III FIGHT i cui risultati sono stati recentemente presentati sul New England Journal of Medicine.
Metodi
Lo studio multicentrico, open-label, randomizzato con rapporto 1:1, ha assegnato pazienti adulti con ITP a trattamento di prima linea con solo glucocorticoide (braccio standard) o glucocorticoide associato a micofenolato mofetile (braccio sperimentale). L’endpoint primario di efficacia era il fallimento del trattamento, definito come una conta piastrinica inferiore a 30×109/L e l'inizio di un trattamento di seconda linea, valutato in un'analisi time-to-event. Gli endpoints secondari erano i tassi di risposta, gli effetti collaterali, il verificarsi di emorragie, le misure di qualità di vita riportate dai pazienti e gli eventi avversi gravi.
Risultati
Nello studio sono stati randomizzati un totale di 120 pazienti con ITP (52,4% maschi; età media 54 anni [17–87]; livello medio delle piastrine 7×109/L) e sono stati seguiti per almeno due anni dopo l’inizio del trattamento. Per quanto riguarda l’endpoint primario, nel gruppo sperimentale si sono verificati metà degli insuccessi terapeutici rispetto al gruppo con solo glucocorticoide, rispettivamente il 22% di fallimenti (13 di 59 pazienti) vs il 44% (27 di 61 pazienti), con un hazard ratio di 0,41 (range 0,21–0,80; p=0,008) (Figura 1). Anche il tasso di refrattarietà al trattamento era inferiore con la terapia di combinazione, rispettivamente 6,8 vs 24,6% con solo glucorticoide. Con la terapia di combinazione il 91,5% dei pazienti ha raggiunto una conta piastrinica maggiore di 100×109/L vs il 63,9% (p <0,001) con solo glucocorticoide. Non ci sono state differenze significative tra i gruppi per quanto riguarda l’incidenza di emorragie, i trattamenti di salvataggio o gli effetti collaterali al trattamento, inclusa l’infezione. Tuttavia, i pazienti nel gruppo con micofenolato mofetile hanno riportato risultati peggiori per quanto riguarda la qualità di vita, la funzione fisica e la fatigue rispetto a quelli del gruppo con solo glucocorticoide.
Conclusioni
L'aggiunta di micofenolato mofetile a un glucocorticoide per il trattamento di prima linea dell’ITP ha determinato una maggiore risposta e un minor rischio di malattia recidivata/refrattaria, ma con una riduzione della qualità di vita.