Introduzione
In questo lavoro, gli autori riportano i risultati a lungo termine di uno studio di fase III in pazienti con linfoma a grandi cellule B recidivato o refrattario (LBCL R/R) che hanno ricevuto axicabtagene ciloleucel (axi-cel), una terapia autologa con cellule T anti-CD19 con recettore dell'antigene chimerico (CAR-T), come seconda linea di trattamento confrontati con una medesima coorte di pazienti candidati a cure standard. Nella pubblicazione dei dati precoci, la strategia con CAR-T aveva dimostrato di ottenere una sopravvivenza libera da eventi (EFS) significativamente più lunga ma erano necessari dati sui risultati a lungo termine per corroborarla e per procedere alla sua registrazione in seconda linea.
Metodi
In questo studio, gli sperimentatori hanno assegnato in modo casuale pazienti con DLBCL R/R in un rapporto 1:1 a ricevere axi-cel o cure standard (da due a tre cicli di chemioimmunoterapia, seguiti da chemioterapia ad alte dosi con trapianto di cellule staminali autologhe in pazienti che avevano avuto una risposta). L'obiettivo primario era l’EFS, mentre gli esiti secondari chiave erano la risposta e la sopravvivenza globale (OS). Il lavoro presenta i risultati dell'analisi di OS in intention-to-treat (ITT) a cinque anni, dopo che il primo paziente è stato sottoposto a randomizzazione.
Risultati
Un totale di 359 pazienti è stato sottoposto a randomizzazione per ricevere axi-cel (180 pazienti) o cure standard (179 pazienti). A un follow-up mediano di 47,2 mesi, si é registrata la morte in 82 pazienti nel gruppo axi-cel e in 95 pazienti nel gruppo con terapia standard. L’OS mediana non è stata raggiunta nel gruppo axi-cel, mentre è stata di 31,1 mesi nel gruppo con terapia standard; l’OS stimata a quattro anni è stata rispettivamente del 54,6 e del 46,0% (hazard ratio per morte, HR 0,73; confidence interval CI 95%: 0,54–0,98; p=0,03 mediante log-rank test stratificato a due code). Questo aumento della sopravvivenza con axi-cel è stato osservato nella popolazione ITT, che comprendeva il 74% dei pazienti con malattia refrattaria primaria e altre caratteristiche ad alto rischio. La sopravvivenza libera da progressione (PFS) mediana, valutata dallo sperimentatore, è stata di 14,7 mesi nel gruppo axi-cel e di 3,7 mesi nel gruppo con terapia standard, con percentuali stimate a quattro anni rispettivamente del 41,8 e del 24,4% (HR 0,51; CI 95%: 0,38–0,67). Non si sono verificati nuovi decessi correlati al trattamento dall’analisi primaria della EFS.
Conclusioni
A un follow-up mediano di 47,2 mesi, axi-cel come trattamento di seconda linea per i pazienti con DLBCL R/R precoce ha portato a una OS significativamente più lunga rispetto alla terapia standard. (Finanziato da Kite; numero ZUMA-7 ClinicalTrials.gov, NCT03391466)