Numero speciale di "Impact Factor News” n° 1 - Aprile 2015
Obiettivi
Lenalidomide come singolo agente ha dimostrato una sicura efficacia nei pazienti affetti da linfoma non Hodgkin diffuso a grandi cellule B (DLBCL) in recidiva di malattia. Negli scorsi numeri abbiamo già riportato diverse esperienze dell’uso di lenalidomide nel setting delle patologie linfoproliferative croniche B.
Gli stessi Autori avevano già dimostrato in precedenza come lenalidomide potesse essere associata allo schema R-CHOP (rituximab, ciclofosfamide, doxorubicina, vincristina e prednisone) con un buon profilo di sicurezza; tale schema è ormai noto come R2-CHOP. L’obiettivo primario di questo studio è stato quindi di valutarne l’efficacia in pazienti con nuova diagnosi di DLBCL nel contesto di uno studio di fase II.
Pazienti e metodi
I criteri di inclusione prevedevano pazienti adulti con nuova diagnosi di DLBCL dallo stadio II al IV non precedentemente trattati. I pazienti erano candidati a ricevere lenalidomide 25 mg al giorno per os dal giorno 1 di R-CHOP al giorno +10 ogni 21 giorni per un totale di sei cicli. Tutti i pazienti ricevevano inoltre pegfilgrastim al giorno +2 di ogni ciclo e aspirina 100 mg/die per os come profilassi per eventi trombotici. I sottotipi molecolari di DLBCL venivano determinati in immunoistochimica e classificati come germinal center B-cell (GCB) versus non-GCB per tutti i pazienti inclusi nello studio R2-CHOP; erano stati inoltre selezionati 87 casi controllo con diagnosi di DLBCL e trattati con R-CHOP dal Lymphoma Database.
Risultati
Sono stati arruolati 64 pazienti con nuova diagnosi di DLBCL, di questi 60 erano valutabili per la risposta. Il rate di risposte globali è stato del 98% (59 su 60 pazienti) con l’80% (48/60) dei pazienti che ha ottenuto una remissione completa. La EFS e la OS a 24 mesi sono state rispettivamente del 59% (95% CI, 48–74%) e del 78% (95% CI, 68–90%). Nella coorte di controllo con R-CHOP, considerando i due sottogruppi non-GCB versus GCB DLBCL, la PFS e la OS sempre a 24 mesi sono state 28% vs 64% (p <0.001) e 46% vs 78% (p <0.001) rispettivamente.
Al contrario, andando a considerare i due sottogruppi non-GCB e GCB nei pazienti trattati con R2-CHOP le differenze di PFS e OS a 24 mesi sono risultate 60% vs 59% (p=0.83) e 83% vs 75% (p=0.61), quindi non vi è stata differenza statisticamente significativa tra i due istotipi (Figura 1).
Conclusioni
Gli Autori concludono che R2-CHOP ha dimostrato un’efficacia promettente anche nel setting di prima linea per i pazienti con DLBCL. L’aggiunta di lenalidomide sembra mitigare l’impatto prognostico negativo del fenotipo non-GCB sull’outcome dei pazienti.