Numero speciale di "Impact Factor News” n° 1 - Aprile 2015
Background
Il NEJM ha riportato gli interessanti risultati ottenuti da Maude e colleghi con l’immunoterapia cellulare costituita da linfociti T geneticamente modificati in modo da esprimere il recettore chimerico (CAR) diretto verso l’antigene CD19 (CTL019).
Metodi
Infusione di cellule T autologhe CTL019 trasdotte mediante un vettore lentivirale in 30 pazienti, di età compresa fra 5 e 60 anni, affetti da LLA recidivata/refrattaria (0,76 x 106–20,6 x 106 CTL019 per kg di peso corporeo).
Gli obiettivi dello studio erano l’efficacia e la sicurezza del trattamento. I pazienti venivano inoltre monitorati per valutare l’espansione e la circolazione di linfociti T CTL019.
Risultati
Ventisette dei 30 pazienti trattati con CTL019, hanno ottenuto la remissione completa (90%), compresi due pazienti refrattari a blintumomab e 15 pazienti già recidivati dopo trapianto allogenico.
Le CTL019 proliferano in vivo e sono state riscontrate nel sangue, nel midollo e nel liquor dei pazienti responsivi al trattamento.
Con un periodo di follow-up compreso tra 2 e 24 mesi, sono state ottenute remissioni prolungate in 19 pazienti (15 dei quali non hanno ricevuto ulteriori trattamenti) e sono state correlate alla persistenza delle CTL019 in circolo e ad aplasia delle cellule B oltre i 2–3 mesi, suggerendo un’azione effettrice continua. Tre pazienti in RC sono stati sottoposti a trapianto allogenico.
A sei mesi il tasso di sopravvivenza libera da eventi era del 67% (95% CI 51–88) e la sopravvivenza globale del 78% (95% CI 65–95) (Figura 1).
A sei mesi la probabilità di persistenza di CTL019 circolanti era del 68% (95% CI 57–92) e la probabilità di una aplasia delle cellule B, in assenza di recidiva era del 73% (95% CI 57–94).
In tutti i pazienti si è verificata la sindrome da rilascio delle citochine, di grado severo nel 27% dei pazienti. L’entità della sindrome da rilascio delle citochine era correlata con il carico di malattia al momento del trattamento ed è stata efficacemente trattata con la somministrazione di tocilizumab (anticorpo anti recettore dell’interleuchina (IL)-6).
In 13 pazienti sono stati riscontrati eventi avversi neurologici, l’encefalopatia tipicamente si manifestava in concomitanza con la sindrome da rilascio delle citochine, i sintomi risolvevano in 2–3 giorni spontaneamente, completamente senza sequele a lungo termine. Non vi era correlazione tra l’entità della sindrome da rilascio citochinico e gli eventi neurologici.
Conclusioni
Gli Autori concludono che le CTL019 hanno dimostrato un’importante efficacia nel trattamento della LLA r/r, in un subset di pazienti con prognosi particolarmente sfavorevole. Il trattamento consente di ottenere un elevato tasso di risposte, mantenute nel tempo, indipendentemente dai trattamenti precedentemente ricevuti dal paziente.