Numero speciale di "Impact Factor News” n° 1 - Aprile 2019
Introduzione
Nel mieloma multiplo (MM) recidivato/refrattario l'aggiunta dell’anticorpo monoclonale immunostimolante elotuzumab alla classica combinazione lenalidomide desametasone si è dimostrata efficace, analogamente la combinazione pomalidomide e desametasone (PomDex) è attiva nel MM refrattario alla lenalidomide e a un inbitore del proteosoma. Dimopuolos e coll. hanno pubblicato sul NEJM i risultati dello studio ELOQUENT-3, ideato per valutare l’attività della combinazione di elotuzumab con pomalidomide e desametasone nei pazienti affetti da MM refrattario alla lenalidomide.
Metodi
Lo studio di fase 2 ha arruolato pazienti con MM refrattario o recidivato e refrattario (recidiva entro 6 mesi dalla sospensione del trattamento) a lenalidomide e a un inibitore del proteasoma. I pazienti sono stati randomizzati a ricevere elotuzumab più PomDex (gruppo elotuzumab) o PomDex da soli (gruppo di controllo). La sopravvivenza libera da progressione (PFS), valutata dallo sperimentatore, è stata scelta come endpoint primario dello studio.
Risultati
Con un arruolamento complessivo di 117 pazienti, 60 sono stati assegnati al gruppo elotuzumab e 57 al gruppo di controllo. Dopo un follow-up minimo di 9,1 mesi, la PFS era di 10,3 mesi nel gruppo elotuzumab e di 4,7 mesi nel gruppo di controllo. L'hazard ratio (HR) per progressione o la morte nel gruppo trattato con elotuzumab rispetto al gruppo di controllo era 0,54 (95% CI, 0,34–0,86; p=0,008) (Figura 1). Il tasso di risposta globale (ORR) era del 53% nel gruppo elotuzumab rispetto al 26% nel gruppo di controllo (odds ratio, 3,25, 95% CI, 1,49–7,11). L’effetto positivo di elotuzumab è stato confermato in diversi sottogruppi, compresi i pazienti che avevano ricevuto più di quattro linee di terapia precedenti con una PFS di 10,3 mesi vs i 4,3 del gruppo controllo.
L’incidenza complessiva di eventi avversi di grado 3 o 4 era simile nei due gruppi (57% nel braccio di elotuzumab vs 60% nel braccio di controllo).
Gli eventi avversi più comuni di grado 3 o 4 sono stati la neutropenia (13% nel gruppo elotuzumab vs 27% nel gruppo di controllo), l’anemia (10 vs 20%) e l’iperglicemia (8 vs 7%). L’incidenza di infezione di qualsiasi grado era del 65% in entrambi i bracci. Nonostante una maggior esposizione al trattamento nei pazienti trattati con la tripletta, l’incidenza di eventi avversi richiedenti la sospensione della terapia è stata inferiore nel gruppo elotuzumab rispetto al gruppo di controllo. L’incidenza di reazioni infusionali a elotuzumab è stata minima (3 pazienti, pari al 5%).
Conclusioni
Nei pazienti affetti da MM recidivato/refrattario dopo lenalidomide e a un inibitore del proteasoma, la combinazione elotuzumab + PomDex induce un maggior numero di risposte complessive rispetto a PomDex e determina una riduzione del rischio di progressione o morte. L’aggiunta di elotuzumab non determina un incremento della tossicità, il profilo di sicurezza della tripletta è sovrapponibile a quello di PomDex.