Numero speciale di "Impact Factor News” n° 1 - Aprile 2020
Introduzione
I pazienti con leucemia mieloide acuta (LMA) recidivante o refrattaria con mutazioni di FLT3 (gene tirosina chinasi FMS-like), raramente ottengono una risposta con la chemioterapia di salvataggio. Gilteritinib è un potente inibitore selettivo di FLT3 ad assunzione orale, che negli studi di fase 1-2 si è dimostrato attivo in monoterapia nella LMA FLT3-mutata recidivante o refrattaria. Gli interessanti risultati nello studio ADMIRAL che ha confrontato l’attività dell’inibitore con il trattamento standard sono stati pubblicati dal NEJM.
Metodi
Lo studio di fase 3, multicentrico internazionale, ha randomizzato in aperto con un rapporto di 2:1, pazienti adulti con LMA recidivata o refrattaria FLT3-mutata a ricevere gilteritinib (120 mg al giorno) o la chemioterapia di salvataggio. I due endpoints primari erano la overall survival (OS) e la percentuale di pazienti che avevano una remissione completa con recupero ematologico completo o parziale. Gli endpoints secondari includevano la event-free suvival (EFS) e la percentuale di pazienti in remissione completa.
Risultati
Dei 371 pazienti eleggibili, 247 sono stati trattati con gilteritinib e 124 con chemioterapia di salvataggio. La OS mediana nel gruppo gilteritinib è stata significativamente più lunga rispetto a quella nel gruppo chemioterapico (9,3 mesi contro 5,6 mesi; rischio di morte, 0,64; IC al 95% 0,49–0,83; p <0,001) (Figura 1). La EFS è stata di 2,8 mesi nel gruppo gilteritinib e 0,7 mesi nel gruppo chemioterapico (HR per fallimento del trattamento o morte, 0,79; IC al 95%, 0,58–1,09). La percentuale di remissione completa con recupero ematologico completo o parziale è stata del 34,0% nel gruppo gilteritinib e del 15,3% nel gruppo chemioterapia (differenza di rischio, 18,6 %; IC al 95%, 9,8–27,4).
I tassi di risposta erano migliori con gilteritinib: le percentuali di remissione completa con gilteritinib e con chemioterapia convenzionale erano rispettivamente del 21,1% e del 10,5% (differenza di rischio, 10,6 %; IC al 95%, 2,8–18,4) (Tabella 1).
Il farmaco sperimentale è stato tollerato meglio dei regimi di salvataggio: gli eventi avversi di grado 3 o superiore e gli eventi avversi gravi si sono verificati meno frequentemente nel gruppo gilteritinib rispetto al gruppo chemioterapico in un'analisi che è stata aggiustata per la durata della terapia ricevuta dai pazienti. Nel gruppo gilteritinib gli eventi avversi di grado ≥3 più comuni sono stati neutropenia febbrile (45,9%), anemia (40,7%) e trombocitopenia (22,8%).
Conclusioni
Nei pazienti con LMA mutata con recidiva o refrattaria gilteritinib si è dimostrato superiore alla chemioterapia di salvataggio garantendo un vantaggio in termini di sopravvivenza e maggiori percentuali di risposta. Inoltre il farmaco, ad assunzione orale, ha un profilo di tossicità favorevole e rappresenta un cambiamento significativo nello standard di trattamento della malattia.