Numero speciale di "Impact Factor News” n° 3 - Ottobre 2015
Introduzione
Le cellule del mieloma multiplo (MM) esprimono in superficie il CD38 in modo uniforme. Il CD38 è poco espresso dalle restanti cellule linfoidi e mieloidi e dai tessuti di origine non emopoietica e questo lo rende un potenziale target per il trattamento del mieloma. Sono stati pubblicati i risultati dello studio di fase I/II disegnato per valutare la sicurezza e l’efficacia dell’anticorpo monoclonale umanizzato IgG1k diretto contro il CD38, daratumumab, nei pazienti affetti da MM recidivato o refrattario (rec/ref).
Metodi
La sperimentazione ha coinvolto pazienti affetti da MM rec/ref ad almeno due precedenti linee di terapia. Nella fase I, di dose finding, daratumumab è stato somministrato a 32 pazienti a dosi scalari da 0,005 a 24 mg/kg. Nella fase II (dose expansion), 30 pazienti sono stati trattati al dosaggio di 8 mg/kg e 42 pazienti al dosaggio di 16 mg/kg. Il monoclonale veniva somministrato una volta alla settimana per le prime otto dosi, ogni due settimane per le seguenti otto dosi e successivamente una volta al mese fino a un massimo di 24 mesi. Gli endpoints dello studi comprendevano la sicurezza, l’efficacia e la farmacocinetica.
Risultati
Nella fase I dello studio non è stata raggiunta la massima dose tollerata.
I 72 pazienti inclusi nella fase II hanno ricevuto una mediana di quattro trattamenti precedenti con un tempo mediano dalla diagnosi di 5,7 anni. Il 79% dei pazienti era refrattario all’ultimo trattamento ricevuto, il 64% era refrattario agli inibitori del proteosoma e agli immunomodulatori, il 76% era stato sottoposto a trapianto autologo.
Le reazioni infusionali sono state moderate, nella fase I non è stata raggiunta la massima dose tollerata. Nella fase II si sono verificate reazioni infusionali nel 71% dei pazienti, gli eventi erano di grado 1 e 2 e solo nell’1% dei casi si sono manifestati eventi di grado 3. Gli eventi avversi non erano dose-dipendenti. Gli eventi avversi di grado 3-4 più comuni sono stati la polmonite e la piastrinopenia (verificatisi nel 5% o più dei pazienti).
Il tasso di risposta globale (ORR) nella coorte di pazienti con 16 mg/kg era del 36% (15 pazienti con risposta maggiore della risposta parziale [PR] tra cui 2 remissioni complete [CR] e 2 very good partial response [VGPR]), nei pazienti trattati con 8 mg/kg l’ORR era del 10% (3 pazienti in PR) (Figure 1–3).
Per quanto riguarda la progression-free survival (PFS) era di 5,6 mesi (intervallo di confidenza [CI] al 95%, 4,2–8,1). Il 65% (CI 95%, 28–86) dei pazienti che hanno riposto al trattamento era libero da progressione a 12 mesi.
Conclusioni
Daratumumab in monoterapia ha un ottimo profilo di sicurezza e ha mostrato un’efficacia clinica nei pazienti affetti da mieloma, molti dei quali refrattari agli inibitori del proteosoma e agli immunomodulatori e si propone come una nuova interessante opzione terapeutica nel panorama del mieloma multiplo.