Numero speciale di "Impact Factor News” n° 3 - Ottobre 2015
Elotuzumab è un anticorpo monoclonale immuno-stimolante diretto contro la molecola di segnalazione linfocitaria SLAMF7 (signaling lymphocyte activation molecule), altamente e uniformemente espressa dalle cellule del mieloma e dalle cellule natural killer (NK), ma non dai tessuti normali o dalle cellule staminali ematopoietiche.
Lonial ha pubblicato sul NEJM i risultati dello studio di fase III ELOQUENT2, dove il monoclonale è stato utilizzato con successo in paziente affetti da mieloma multiplo recidivato refrattario (MM rec/ref) in combinazione con lenalidomide e desametasone.
Metodi
Lo studio multicentrico di fase III ha randomizzato pazienti affetti da MM rec/ref che avevano già ricevuto da 1 a 3 linee di trattamento e non fossero refrattari a lenalidomide, al ricevere elotuzumab in combinazione con il trattamento standard con lenalidomide e desametasone, rispetto al trattamento standard fino a progressione di malattia o tossicità non tollerabile.
Gli endpoints coprimari erano la sopravvivenza libera da progressione (PFS) e il tasso di risposte complessive (ORR). Sono riportati i dati dell’analisi ad interim programmata per la valutazione della PFS. Tra i principali endpoints secondari dello studio segnaliamo la sopravvivenza globale (OS) e l’impatto del dolore nella vita quotidiana.
Risultati
Lo studio ha incluso 321 pazienti nel gruppo elotuzumab e 325 pazienti nel braccio standard. Con un follow-up mediano di 24,5 mesi la PFS a un anno era pari al 68% nel gruppo elotuzumab rispetto al 57% nel braccio di controllo. A due anni i tassi di PFS erano rispettivamente del 41 e del 27% (Figura 1). La PFS mediana con o senza elotuzumab era di 19,4 mesi verso 14,9 mesi (HR per progressione o morte nel gruppo elotuzumab 0,7: 95% CI, 0,57–0,85; p <0,001).
Gli eventi avversi di grado 3-4 più comuni nei due gruppi erano la linfopenia, la neutropenia, la fatigue e le polmoniti. Nel 10% dei pazienti trattati con elotuzumab si sono verificate reazioni infusionali, la maggior parte delle quali di grado 1-2 (Tabella 1).
Conclusioni
Nei pazienti affetti da MM rec/ref trattati l’aggiunta di elotuzumab a trattamento standard con lenalidomide e desameteasone ha determinato una riduzione del rischio relativo di progressione o morte del 30%. Il beneficio si è osservato in tutti i sottogruppi di pazienti, compresi i portatori di anomalie genetiche ad alto rischio.
I farmaci attualmente disponibili per la mielofibrosi associata a neoplasie mieloproliferative, inclusi gli inibitori della Janus chinasi (Januse kinase, JAK), non determinano remissioni complete o parziali. Imetelstat è un oligonucleotide 13-mer coniugato con lipidi, diretto contro l’RNA stampo della trascrittasi inversa telomerica umana, che inibisce in modo competitivo l'attività enzimatica della telomerasi e inibisce la crescita delle cellule neoplastiche. Il farmaco sperimentale si è dimostrato attivo nel controllo dei sintomi e in due disordini mieloproliferativi, la mielofibrosi idiopatica e la trombocitopenia essenziale, con controllo dei sintomi e induzione di risposte molecolari. I risultati degli studi pilota di fase II sono stati pubblicati recentemente dal NEJM.