Numero speciale di "Impact Factor News” n° 3 - Ottobre 2015
Obiettivo
Pazienti giovani con leucemia acuta mieloide (LAM) che presentano mutazioni di NPM1 non associate alla presenza di FLT3-internal tandem duplications (ITDs; genotipo NPM1-positivo/FLT3-ITD-negativo) sono classificate come a rischio favorevole; nonostante ciò, rimane poco chiaro quando questa classificazione favorevole possa essere applicata a pazienti anziani affetti da LAM che presentino questo genotipo.
Gli Autori hanno esaminato l’impatto dell’età sul significato prognostico dello stato di NPM1-positivo/FLT3-ITD-negativo nei pazienti anziani con LAM.
Pazienti e metodi
Sono stati analizzati i dati dei pazienti di età pari a 55 anni con diagnosi di LAM trattati con chemioterapia intensiva estratti dai trial sia del gruppo SWOG sia del gruppo del UK National Cancer Research Institute/Medical Research Council (NCRI/MRC). Un’analisi completa ha inizialmente esaminato 156 pazienti trattati nei trial del gruppo SWOG. L’analisi per la validazione dei dati ha quindi esaminato 1258 pazienti trattati nei trial del gruppo in MRC/NCRI.
Sono state quindi condotte analisi in univariata e multivariata per determinare l’impatto dell’età sul significato prognostico delle mutazioni di NPM1, FLT3-ITDs e del genotipo NPM1-positivo/FLT3-ITD-negativo.
Risultati
I pazienti con LAM di età compresa tra 55 e 65 anni, con genotipo NPM1-positivo/FLT3-ITD-negativo, trattati negli studi del gruppo SWOG hanno presentato una sopravvivenza globale a due anni significativamente superiore rispetto ai pazienti che non lo presentavano (70 vs 32%; p <0,001). Inoltre, i pazienti di età compresa tra 55 e 65 anni con genotipo NPM1-positivo/FLT3-ITD-negativo presentavano una sopravvivenza globale a due anni significativamente superiore rispetto ai pazienti con età superiore a 65 anni con questo genotipo (70 vs 27%; p <0,001); qualsiasi potenziale beneficio sulla sopravvivenza di questo genotipo nei pazienti con età >65 anni risultava marginale (27 vs 16%; p=0,33) (Figura 1). In analisi multivariata, il genotipo NPM1-positivo/FLT3-ITD–negativo rimaneva indipendentemente associato ad una sopravvivenza globale migliore nei pazienti con età compresa tra i 55 e i 65 anni (p=0,002) ma non in quelli con età >65 anni (p=0,82). Questi risultati sono stati confermati dall’analisi per la validazione dei dati effettuata sui pazienti provenienti dai trial del gruppo NCRI/MRC.
Conclusioni
Il genotipo NPM1-positivo/FLT3-ITD-negativo si conferma essere un fattore prognostico favorevole nei pazienti affetti da LAM con età compresa tra 55 e 65 anni ma non in quelli di età superiore a 65 anni.