Numero speciale di "Impact Factor News” n° 4 - Ottobre 2016
Introduzione
Nel linfoma di Hodgkin recidivato refrattario dopo terapia di prima linea, la chemioterapia seguita da consolidamento con alte dosi resta al momento la miglior strategia terapeutica. Il raggiungimento della remissione completa prima del trapianto rimane uno dei fattori prognostici più rilevanti per l’ottenimento di risultati a lungo termine. In questo setting di pazienti sono state testata l’efficacia e la tossicità della combinazione BeGEV in uno studio di fase II con risultati interessanti pubblicati sul JCO.
Metodi
Lo studio, multicentrico di fase II, ha arruolato 59 pazienti di età >18 anni a ricevere 4 cicli BeGEV (gemcitabina 800 mg/m2 gg1 e 4, vinorelbina 20 mg/m2 gg1, bendamustina 90 mg/m2 gg1,2) ogni 3 settimane, seguita da chemioterapia di consolidamento secondo schema BEAM e supporto di cellule staminali autologhe. Obiettivo primario dello studio era la percentuale di remissioni complete (RC) dopo 4 cicli.
Il tasso di risposte globali (ORR), il potenziale di mobilizzazione delle cellule staminali autologhe e la tossicità della combinazione erano obiettivi secondari.
Risultati
Al termine dei 4 cicli, 43 pazienti (73%) erano in remissione completa e 6 (10%) avevano ottenuto una remissione parziale (ORR 83%). Dopo un follow-up mediano di 29 mesi, la PFS a due anni della popolazione complessiva in studio era del 62,2% con una OS (overall survival) del 77,6%. Tra i 49 pazienti in risposta, 43 sono stati sottoposti a trapianto autologo (38/43 in RC, 5/6 in RP), la PFS e l’OS di questo sottogruppo erano rispettivamente pari all’81 e all’89% (Figura 1).
La tossicità globale della combinazione è risultata essere accettabile, gli eventi avversi di grado 3-4 più comuni sono stati la neutropenia febbrile (n=7) e le infezioni (n=4). In merito alla tossicità ematologica l’incidenza globale di neutropenia e piastrinopenia G3 G4 è stata del 13,5%.
Per quanto riguarda la mobilizzazione delle cellule staminali in 55 dei 57 pazienti valutabili per questo endpoint, sono state raccolte un numero di CD34+ idonee per procedere a trapianto autologo.
Conclusioni
Il regime BeGEV è una terapia di seconda linea ben tollerata, caratterizzato da un’eccellente attività di mobilizzazione delle staminali autologhe ed estremamente efficace, con un tasso di RC pari al 73%.
Ad oggi il numero di nuovi agenti disponibile nel setting della terapia pre-trapianto del linfoma di Hodgkin è in aumento, sarà necessario un confronto diretto fra le combinazioni che contengono nuovi agenti con il regime BeGEV, al fine di identificare la migliore strategia di salvataggio per il linfoma di Hodgkin recidivato e refrattario.