Numero speciale di "Impact Factor News” n° 4 - Ottobre 2016
Introduzione
L’interim PET, eseguita dopo due cicli di chemioterapia secondo schema ABVD (doxorubicina, bleomicina, vinblastina, dacarbazina), si è affermata come una misura di risposta precoce nel linfoma di Hodgkin (HL) avanzato. Johnson ha riportato i risultati di un ampio studio disegnato per valutare la possibilità di una riduzione del trattamento nei pazienti in risposta PET dopo il secondo ciclo, con l’obiettivo di ridurre la tossicità del trattamento.
Metodi
Lo studio ha valutato 1214 pazienti con nuova diagnosi di HL classico in stadio avanzato (compreso stadio II B) che disponessero di PET-CT basale. Tutti i pazienti effettuavano una rivalutazione di malattia tramite PET-CT dopo due cicli ABVD. Le immagini PET-CT erano revisionate centralmente secondo una scala a 5 punti. I pazienti con PET negativa venivano randomizzati a ricevere ulteriori quattro cicli ABVD (braccio ABVD) o proseguivano con ulteriori quattro cicli con omissione della bleomicina (gruppo AVD).
I pazienti con PET positiva passavano a trattamento con BEACOPP (bleomicina, etoposide, ciclofosfamide, vincristina, procarbazina, prednisone). Secondo protocollo la radioterapia non veniva eseguita se l’interim PET era negativa.
L’obiettivo primario dello studio era la non inferiorità in termini di progression-free survival (PFS) a tre anni nei gruppi sottoposti a randomizzazione identificando come accettabile una differenza non superiore a 5% tra i bracci.
Risultati
In totale sono stati registrati 1214 pazienti, di questi 1119 sono stati sottoposti a interim PET secondo protocollo e 937 (83,7%) avevano ottenuto la negativizzazione dell’esame.
Con un follow-up mediano di 41 mesi, la PFS e l’OS (overall survival) a tre anni nel braccio ABVD erano rispettivamente 85,7% (IC 95%, 82,1–88,6) e 97,2% (IC 95%, 95,1–98,4), i tassi corrispettivi nel gruppo AVD erano 84,4% (IC 95%, 80,7–87,5) e 97,6% (IC 95%, 95,6–98,7).
La differenza assoluta in PFS a tre anni tra il braccio ABVD e il braccio AVD era pari all’1,6% (IC 95%, -3,2–5,3). Il limite superiore osservato dell'intervallo di confidenza al 95% (5,3 punti percentuali) era poco più avanzato del limite prefissato (5%), pertanto lo studio non ha raggiunto l’obiettivo di non inferiorità, secondo gli Autori questo è probabilmente dovuto al tasso di PFS a tre anni nel braccio ABVD più basso del previsto che richiederebbe più eventi da escludere una differenza di 5 punti percentuali
Gli eventi avversi all’apparato respiratorio erano più severi nel gruppo ABVD.
I 172 pazienti con PET positiva venivano trattati con BEACOPP e il 74,4% otteneva una negativizzazione della PET. La PFS a tre anni in questo sottogruppo di pazienti era pari al 67,5% e l’OS era dell’87,7%.
Nel periodo in studio si sono verificati 62 decessi (24 per HL) con una PFS globale di 82,6% e una OS di 95,8%.
Conclusioni
L’omissione della bleomicina (AVD) nei pazienti con interim PET negativa determina una riduzione della tossicità polmonare senza alterare l’efficacia del trattamento, un follow-up più lungo permetterà di valutare l’impatto della riduzione della bleomicina (2 cicli vs 6 cicli) e dell’omissione della radioterapia sulla tossicità a lungo termine.