Numero speciale di "Impact Factor News” n° 4 - Ottobre 2019
Introduzione
La terapia cellulare con linfociti T geneticamente manipolati a esprimere l’antigene CD19 ha dimostrato di avere una attività terapeutica nel linfoma non-Hodgkin a cellule B recidivato/refrattario (vedere i due numeri precedenti di Grandangolo News).
Le CAR-T rappresentano oggi un’opzione terapeutica straordinaria per un setting di pazienti, spesso giovani che non avrebbero altrimenti potuto ricevere un approccio curativo. Gli studi clinici di fase 1/2 che hanno portato all'approvazione da parte della Food & Drug Administration degli Stati Uniti hanno però escluso i pazienti con coinvolgimento del sistema nervoso centrale (SNC), a causa di rigidi criteri di ammissibilità legati alla nota tossicità neurologica, che rappresenta insieme a quella da rilascio citochinico l’evento avverso più delicato nella gestione di questo trattamento.
Punti chiave
- Tisagenlecleucel per il linfoma secondario del SNC ha un profilo di sicurezza accettabile.
- I risultati preliminari usando tisagenlecleucel dimostrano attività in una popolazione pesantemente pretrattata.
Pazienti e metodi
In questo lavoro viene riportata l’esperienza istituzionale di un singolo Centro su 8 pazienti con linfoma del SNC secondario trattati con tisagenlecleucel commerciale (Figura 1).
Risultati
Nessun paziente ha presentato neurotossicità di grado 1 e nessun paziente ha richiesto tocilizumab o steroidi per tossicità mediata da cellule CAR-T. L'analisi dei biomarcatori ha suggerito l'espansione delle cellule CAR-T, nonostante l'assenza di malattia sistemica, e le valutazioni di risposta precoce hanno dimostrato l'attività delle cellule CAR-T infuse nello spazio SNC.
Bisogna attendere ulteriori dati in merito ma questa pubblicazione rappresenta un punto di svolta per questa categoria di pazienti, non rara, di cui tutti noi abbiamo conoscenza nella nostra pratica clinica.